La Toscana resterà in zona arancione per un’altra settimana, cioè fino a domenica 7 marzo compresa.
Da ieri invece le province di Pistoia e Siena sono entrate in zona rossa.
L’indice di contagio in Toscana al momento è di 1,19 quindi il rischio al momento è moderato ma con alta probabilità di progressione. Infatti con con un Rt a 1,25 scatta automaticamente la zona rossa.
Esattamente com’è accaduto in tutti i comuni del pistoiese e del senese, dove è già scattata la zona rossa. Provvedimento che si è reso necessario sulla base delle indicazioni tecnico scientifiche nazionali che definiscono queste chiusure localizzate: principio di precauzione.
Sotto stretta osservazione anche il distretto dell’Empolese-Valdelsa dove il numero dei contagi sembra essere in forte crescita.
Proprio per questo i sindaci della zona hanno chiesto un rinvio della decisione a domani. Se la situazione non dovesse migliorare il governatore Giani farà scattare la zona rossa anche per la zona Empolese-Valdelsa.
Ma è tutta la regione a trovarsi a forte rischio zona rossa, dato il continuo aumento dei contagi.
Sembra che la fascia d’età che sta incidendo maggiormente su questo aumento sia quella compresa fra i 15 e i 50 anni, con una impennata di contagi del 45% registrato fra il 20 ed il 26 febbraio.
Resta grave anche la situazione fra la popolazione over 80 con 375 casi in più nella settimana appena terminata. Per questa fascia di età si pone anche il problema delle vaccinazioni, ancora insufficienti.
A parte gli ospiti delle case di riposo, infatti, dei 320mila over 80 toscani soltanto 4mila hanno ricevuto la prima dose di vaccino.
Quindi la Toscana resta arancione per un’altra settimana con l’incubo di poter entrare l’8 marzo in zona rossa.
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