Toscana: da Cesare Beccaria a Cappato

Toscana: da Cesare Beccaria a Cappato

Il giorno più nero

Toscana docet. La culla della civiltà italiana, della cultura cristiana ed umanistica, che esalta la luce e la vita, il laboratorio del diritto che per primo nel mondo ha abolito la pena di morte, ha licenziato ieri l’iter legale per procedere alla morte volontaria, che, senza girarci intorno, significa suicidio assistito.

Per noi è uno dei giorni più neri della “toscanità”, senza se e senza ma. E dobbiamo avere la forza ed il coraggio di gridarlo dai tetti e, di conseguenza, usare tutti i mezzi etici, di obiezione civile, di scelta politica attiva (voto compreso) per bloccare questo scempio.

Il paradosso della Toscana “differenziata”

Ci viene detto da chi l’ha votata che siamo nel pieno rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 (definita sentenza Dj Fabo / Cappato). Si aggiunge, in primis Giani, che questo intervento sana un vulnus dovuto all’inadempienza del governo nazionale.

Una delle prime risposte ci viene di getto: la Toscana sta facendo fuoco e fiamme per bloccare la legge sull’autonomia differenziata e, di fatto (secondo noi in modo improprio ed incostituzionale), la sta attuando proprio per mezzo di questa legge. Si mettano d’accordo con se stessi!

Oltre l’ipocrisia : scelta tutta ideologica

Altra considerazione: la maggioranza in regione si riempie la bocca esibendo le 10mila firma a sostegno di questa legge di iniziativa popolare. Se non sbaglio i toscani e le toscane sono 3milioni e 600mila. Dicano piuttosto i partiti di centro-sinistra al governo della regione che la loro scelta, per non essere oltremodo ipocriti, è tutta politica, anzi ideologica. Ancor più precisamente è il trionfo del nuovo corso targato Schlein.

Ed ancora: che ostacolo hanno frapposto all’approvazione di questa legge i così detti centristi che stanno in maggioranza con il PD? Risposta: nessuna.

E chi si cura per mantenere salute e vita?

Ecco di seguito per cronaca l’esito del voto in aula:27 voti a favore (Partito Democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd, Lucia De Robertis).

Ma c’è anche una forte implicazione di politica sanitaria. La Regione Toscana stanzia 10,000 euro in tre anni per l’assistenza gratuita al suicidio assistito, che garantisce (se concesso) in soli 47 giorni. Nella nostra Regione si garantisce in modo altrettanto veloce ed efficace chi si vuole curare per mantenere salute e vita?

La sconfitta della vita in Toscana ha una precisa paternità

L’intervento della Conferenza Episcopale Toscana, attraverso le parole del Cardinale Lojudice, è stato immediato. La premessa è totalmente condivisibile, soprattutto quando il Presidente della CET afferma che

“questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque”. Per poi aggiungere che tutti gli operatori ispirati ai valori cristiani a confronto con la malattia, il dolore e la morte non si arrenderanno e continueranno ad essere portatori di speranza e di vita.

Meno convincente il passaggio della dichiarazione in cui “si prende atto della scelta fatta dal Consiglio Regionale della Toscana”. Basta che questa formula non chiuda, come già detto sopra, le possibilità di insubordinazione a tutti i livelli rispetto alla legge stessa. Infine l’affermazione secondo cui “sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti” è sicuramente vera per la prima parte. Sulla seconda nutriamo forti dubbi, visto che la sconfitta è di chi l’ha votata e con il suo voto ha sconfitto la vita stessa”.

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