In Toscana si registra un appiattimento della curva epidemica del Covid-19. Sulla base di questi dati l’amministrazione regionale scrive al governo sperando in una riapertura anticipata di tutti i settori produttivi.
Curva epidemica piatta in Toscana
In Toscana si registra un costante calo dei ricoveri e dei positivi, e si rilevano ancora 19 decessi fino a ieri. Portando dunque a una curva epidemica piatta.
Tuttavia già si attendono le decisioni del governo per la riapertura di alcune attività. L’allentamento delle restrizioni del 4 maggio e il riavvio in generale del motore economico.
Rossi
Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha scritto al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per chiedere una deroga per la Toscana. Rossi chiede l’apertura anticipata di tremila aziende esposte alla crisi e alla concorrenza delle esportazioni. In particolar modo quelle dei settori della cantieristica navale, il marmo, l’oro, il settore tessile e conciario. Nella lettera il governatore ha indicato che da questi settori dipende il 30% del Pil dell’intera Regione Toscana.
Nella regione si registrano 8.877 casi positivi al Covid-19. Con un incremento delll’1,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. La regione si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi. Con circa 238 casi per 100.000 abitanti.
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Toscana
Il nome è antichissimo e deriva dall’etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: “Etruria”, trasformata poi in “Tuscia” e poi in “Toscana”. Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell’Etruria antica. Confini che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere.
Fino al 1861 è stata un’entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d’Italia ed oggi della Repubblica Italiana.
In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda.
La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre. Data scelta in ricordo del giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana.