Toti si è dimesso. Se fosse innocente? La politica è sotto scacco!
Sicuramente è giusto che in uno stato di diritto alla magistratura non guardi in faccia a nessuno. Ebbero anche vero che nessuno è colpevole fino al giudizio definitivo.
Ed intanto che cosa succede se gli amministratori devono dimettersi soltanto perché accusati?
Qualcosa dovremmo avere imparato
“Signor Presidente della Repubblica, non le sottopongo il caso di un mio collega, ma quello di un cittadino. Non auspico un suo intervento, ma non saprei perdonarmi il silenzio. Vicende come quella che ha portato in carcere Enzo Tortora possono accadere a chiunque. E questo mi fa paura.
Lei è il massimo esponente dell’organo supremo dei Magistrati: e deve sapere. Ho un sincero e profondo rispetto per i giudici che, come i giornalisti, hanno pagato, e pagano, un duro conto con il crimine. Conoscevo Alessandrini, e voglio bene ai figli del dott. Galli. Credo nell’onestà e nel sacrificio di quelli che lottano, a Napoli e ovunque, contro la camorra e la mafia”. Questo era l’inizio del famoso articolo di Enzo Biagi: “E io difendo Tortora”, pubblicato su La Repubblica li 4 agosto 1983.
Sicuri erano i giudici che Tortora dovesse pagare. Si faceva strada anche nell’opinione pubblica l’idea che fosse colpevole.
Poi oggi ci rendiamo conto che in quel momento si era davanti a una delle più grosse ingiustizie della storia del nostro paese.
Chi risarcì Tortora?
Nessuno poteva risarcirlo. La sostanza in quel caso era che una persona, onesta, che ne faceva anche un vanto morale, venne messa davanti ad un incubo che non si può augurare neanche al proprio peggior nemico.
Chi può risarcire un uomo detenuto ingiustamente?
Chi può ridargli il tempo che gli è stato sottratto?
Chi può ripagarlo delle umiliazioni subite?
All’atto pratico Tortora non poteva essere risarcito.
Ma non si salvò neanche la forma.
Perché chi ha sbagliato in quel caso, chi si è anche accanito, non ha avuto alcuna penalizzazione di carriera.
E non abbiamo non abbiamo imparato la lezione. Oggi posso fare un’altra domanda:
E se Toti fosse innocente ?
Per carità i giudici avranno agito nel massimo scrupolo, nel massimo rispetto, in base ad elementi oggettivi. Però fin quando un uomo non è condannato non è colpevole.
Anche se l’Italia, grazie a leggi incivili come la Severino, può benissimo estromettere una persona da cariche pubbliche, non condannata con sentenza definitiva, che magari poi verrà assolta nei successivi gradi di giudizio.
Lì poi dovremmo capire come risarcire anche quest’altra eventuale vittima di errore giudiziario?
La questione politica
Ma guardiamo anche al problema politico della vicenda. Un presidente di regione è uno degli amministratori di più alto livello della nostra Repubblica. Eletto direttamente dai cittadini.
Non sarei mai favorevole ad un’autorizzazione a procedere. Quella in un paese civile la magistratura deve averla sempre d’ufficio. Ma certamente dobbiamo valutare per gli amministratori di alto livello un’autorizzazione all’arresto.
Altrimenti si mette ogni amministratore nella condizione di poter essere estromesso per un errore.
Assurdo anche dire che non si potevano revocare gli arresti domiciliari a Toti perché nelle sue funzioni avrebbe potuto reiterare i suoi reati. Non poteva oggi la magistratura,con i mezzi moderni a sua disposizione ,controllare ogni passo di quest’uomo?
Chi mai commetterebbe un reato sapendo di essere controllato?
La giustizia umana può sbagliare
Socrate non beve la cicuta nella più grande democrazia dell’antichità?
Gesù Cristo non fu messo a morte?
Questi ridicoli radical chic di sinistra magari si riempiono la bocca con Sacco e Vanzetti. Mature per ricordare che ho un grande sistema Democratico li mandò sulla sedia elettrica.
La rivoluzione che più di tutte ha sancito la dignità, l’uguaglianza e diritti dell’uomo non degenerò in un giacobinismo quasi cannibale?
In tutto questo la politica è imbarazzante
Elly Schlein è tutta felice con una scolaretta eccitata. I pentastellati non sanno mai andare oltre la miopia dell’antipolitica che ne anima l’esistenza. La peggiore contraddizione , fare i politici formalmente odiando la politica. Essere alla fine ciò che si vuole abbattere.
Alla fine solo Calenda ha avuto l’onestà intellettuale di scrivere un post che fa onore alla sua persona:
”
Toti è un nostro avversario.
La valutazione sulla sua gestione è negativa. I profili di conflitto di interessi sono quanto di più estraneo alla prassi di Azione si possa immaginare. Ma forzare a dimissioni un Governatore attraverso l’imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di Diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico.
Non è stata un bella pagina per la democrazia italiana”.
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