Travaglio – Il direttore de Il Fatto Quotidiano, questa mattina sulla sua consueta colonna di destra, scrive: “La Lombardia era perfettamente in grado di tirar su un ospedalino da 300 posti alla Fiera di Milano senza scomodare Bertolaso dal Sudafrica. Ma ora che Mister Wolf, più che creare posti letto, ne ha occupato uno, gli auguro sinceramente di guarire presto: sulla salute non si scherza“.
Infatti, non si scherza. La regola dovrebbe valere anche per Mister Arroganza. Alla sua battuta non ha riso nessuno. Non avrà riso Bertolaso e non avranno riso coloro che si stanno spaccando la schiena a ritmi forsennati per tirar su “l’ospedalino”. Forse facendo un giornalino il buon Marco avrà il diminutivo sempre in canna.
Avranno riso i pazienti positivi al covid-19, che ripongono le loro speranze nel tanto dileggiato “ospedalino”, visto che la Lombardia è al collasso e posti in terapia intesiva non ce ne sono più? Ne dubito.
I deliri sprezzanti di Travaglio non conoscono limiti, nemmeno quello, così naturale, del buon gusto. Sua Arroganza aveva avuto la capacità di aprire una nuova strada nel giornalismo, nel tempo, purtroppo, si è impigliato nello stesso filo spinato che aveva srotolato strada facendo.
Dubito che il suo maestro Indro Montanelli avrebbe posto un rotolo di carta igienica con stampato il viso di Matteo Renzi in bella nostra, dietro la propria scrivania. Tra rotoli di filo spinato e di carta igienica, Marco Travaglio sembrerebbe essere rimasto avviluppato in una spirale talmente soffocante da aver ridotto l’apporto di ossigeno ai neuroni.
I lettori lo stanno pagando con l’unica moneta che merita, l’abbandono. Sarà un caso ma Il Fatto Quotidiano scende sempre più giù, superato nelle vendite anche da La Verità di Maurizio Belpietro. Giornale che ha visto la luce 18 mesi fa, e che, secondo gli analisti-gufi, non avrebbe retto più di tre mesi. La Verità non solo ha retto, ma nel retto ci è andata a parecchi.