La cocaina può diventare “fumo“.
Che si tratti di “fumo” o cocaina, sempre di stupefacenti si tratta.
Nessuna strana reazione chimica , solo la giusta fine che la droga, ogni tipo di droga, deve fare: essere distrutta.
Varie battute, in pieno stile livornese, hanno accompagnato la distruzione di questo ingente carico di stupefacenti, il cui risultato era in deposito dal febbraio del 2020.
Si tratta del carico sequestrato il 24 febbraio 2020 nel porto di Livorno dai Carabinieri, su ordine della Direzione distrettuale antimafia.
Il sequestro, secondo il procuratore Giuseppe Creazzo, fu il secondo più ingente in Italia.
Gli inquirenti francesi avevano segnalato alla Dda che la nave sarebbe arrivata a Livorno con un carico.
Quando ha attraccato il 24 febbraio è scattata la perquisizione.
La droga era in un centinaio di zaini, ciascuno con circa 37-38 chili.
Gli zaini, tutti svuotati meno uno, sono stati riempiti con comune farina in modo che avessero uguale peso.
Quindi la nave ha sostato a Genova dove gli investigatori hanno messo microspie, verso la sua destinazione, cioè Marsiglia.
Giunta a Marsiglia, sono arrivati tre uomini che hanno portato gli zaini in una villa e sono stati arrestati.
‘I gabbiani andavano a tremila stamani su Livorno’ ha sentenziato qualcuno sul web, ironizzando, alla labronica maniera, sulla operazione incenerimento della droga.
Più di tre tonnellate di cocaina nelle vie di Livorno
La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e il Comando Provinciale dell’Arma di Livorno hanno organizzato la complessa operazione di distruzione di tutta la droga all’interno dell’inceneritore di via dell’Artigianato.
Il carico, del valore di circa mezzo miliardo di euro, doveva necessariamente transitare lungo un tragitto cittadino in orario diurno.
È stato approntato un imponente dispositivo di sicurezza, per la pericolosità e delicatezza dell’operazione nella quale sono stati impiegati oltre trenta carabinieri, alcuni delle Forze Speciali, con la collaborazione della Polizia Municipale locale per organizzare la viabilità.
L’incenerimento
Alla fine la complessa operazione di distruzione di tutta la droga ha avuto luogo all’interno dell’inceneritore di via dell’Artigianato.
Lo spirito goliardico labronico ha dato il suo contributo alla distruzione, accompagnandolo con battute e freddure, ma tutto si è svolto secondo la pianificazione. Togliendo dalle strade tre tonnellate di morte.
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