Trump il correttore di una globalizzazione sbagliata
Trump sta solo cercando di porre riparo alle storture portate dal globalismo, o più precisamente a quella decisione politica presa dal WTO, nel 1994 e a cui ha aderito anche la Cina nel 2001.
Un fenomeno economico che si è trasformato in uno tsunami fuori controllo che ha causato veri casi di deindustrializzazione in vaste aree del mondo, a causa di delocalizzazioni di massa di imprese con l’effetto immediato sul territorio di licenziamenti di massa e fughe di capitali. In molte aree industriali è avvenuta una vera desertificazione delle imprese e da noi, ogni città ha la sua zona ex industriale
Sembrava una scelta programmata, un Occidente che si dedicava ai servizi e l’Asia destinata a essere trasformata nella grande proletaria.
Però per avere qualche posto di lavoro, viene data alle multinazionali la possibilità di non pagare le tasse da nessuna parte e di diventare i grandi evasori legalmente riconosciuti
Inoltre anche per altre imprese esiste la possibilità di pagare le tasse non dove operano, ma in fittizi paradisi fiscali, magari, può capitare che alcuni Paesi scarsamente industrializzati, come l’Irlanda, abbiano un PIL totale, stranamente superiore alla Lombardia che è fra le regioni più industrializzate d’Europa ed ha il doppio della popolazione.
Oppure la globalizzazione crea quel fenomeno di imprese appartamenti a uno Stato e a una realtà di cultura industriale che vanno a produrre in un altro Stato per sfruttare la manodopera a basso costo e poi importare i manufatti nel paese di origine a prezzi concorrenziali e pagando le tasse in un terzo Paese che non c’entra niente
La decantata globalizzazione crea quel fenomeno per cui in alcuni Paesi come l’Italia si riducono artificiosamente i salari per poter esportare, data la concorrenza e si sacrifichi il mercato interno creando povertà generalizzata nel Paese.
Sembra che il popolo sia affezionato a questo sistema che sacrifica il lavoratore a favore della finanza e delle grandi banche internazionali che spostano immensi capitali da un posto ad un altro pigiando un tasto di un computer
Trump sta ripristinando i confini degli Stati a cominciare dal suo per difendere i lavoratori. Ha iniziato un’opera di deglobalizzazione, come ha detto Giulio Tremonti. Molti globalisti protestano perché sono gli utili idioti dei banchieri.
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