TU SI, TU NO
Oggi, 23 agosto, Pamela Mastropietro avrebbe compiuto 25 anni. Avrebbe, se nel 2018 non fosse stata barbaramente stuprata, uccisa e tagliata a pezzi per finire dentro una valigia. Autore del delitto? Innocent Oseghale, spacciatore nigeriano arrivato in Italia…..beh, lasciamo perdere.
Non dovrebbe e non deve interessare la nazionalità e il colore della pelle di un assassino se siamo tutti concordi che davanti a una tragedia simile non esistono declinazioni possibili.
Interessano però i silenzi, le mancate reazioni e il tentativo di cancellare “la memoria” di questi ultimi lustri (e solo quando serve) da parte dell’intellighenzia di sinistra. Boldrini, Segre, Schlein, sareste state così in silenzio se l’autore del delitto fosse stato un militante di destra ai danni di una donna di colore?
Se questa tragedia si fosse consumata a parti invertite, chi scrive sarebbe ugualmente schifato. Purtroppo però tanti, troppi, fanno finta di non ricordare. Tanti, troppi reagiscono se e soltanto quando la faziosità politica glielo consiglia.
Resta così il dolore incancellabile e lancinante di una madre che in questo giorno tremendo scrive all’assassino di sua figlia
Una lettera di cui , con gli occhi lucidi di commozione, ci permettiamo di pubblicare i passaggi principali senza aggiungere altro:
“L’ Amore di mia figlia e per mia figlia che oggi, giorno del suo 25° compleanno, mi spinge ad impugnare la penna e
scriverti.
Ti scrivo con il cuore Trafitto ma Pieno di
Speranza!
La perdita di mia figlia, causata da te/ voi, ha lasciato una Ferita Enorme e Incolmabile nella mia vita. Le parole non
possono descrivere il Dolore e l’Angoscia che provo ripensando a quello che ha subito Pamela da parte vostra.
Hai sempre ribadito il tuo pentimento, chiedendo il nostro perdono…Perdono, parola difficile da pronunciare e ancor
più difficile da praticare, soprattutto di fronte ad un Crimine così Atroce, Disumano e Demoniaco.
Sento, però, che è arrivato il momento di affrontare questo dolore in modo Costruttivo
Per questo motivo chiedo pubblicamente di incontrarti in carcere, luogo protetto.
Voglio guardarti negli occhi e chiederti la Verità. Voglio provare a cercare di capire perché e come sei arrivato a compiere un atto così Terribile!
Spero che da questo incontro possa emergere un barlume di Umanità e di Verità che possa portare ad una Profonda Riflessione. Sono consapevole che questo percorso è difficile e doloroso ma credo fermamente in questo
incontro.
Non cerco vendetta ma Verità, Giustizia e Pace
Anche tu sei genitore ed un giorno, quando i tuoi figli scopriranno la verità su di te, fai in modo che dal nostro incontro possano almeno apprezzare una cosa di te: il tuo gesto di pentimento sincero davanti ad una madre a cui hai
tolto in maniera Disumana la sua Amata bambina .Non rendere anche loro schiavi del dolore e della rabbia
Questa è una Grande Prova e Forza d’ Amore per i nostri figli e per noi stessi!
Rimango in attesa di una tua risposta.”
Alessandra
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