Un tunisino semina la paura al centro di accoglienza di Villa Sikania di Siculiana, ad Agrigento, dove un poliziotto è stato gravemente ferito dall’ospite. Da giorni la struttura è sotto il serrato controllo delle forze dell’ordine perché protagonista di numerose rivolte. Qui, nella tarda serata di venerdì 3 luglio, un gruppo di migranti, approfittando del buio, è riuscito a trovare un varco dai cancelli laterali della struttura per poter fuggire.
È a quel punto secondo Il Giornale che le forze dell’ordine hanno tentato di evitare gli allontanamenti. Ed è sempre qui che il poliziotto 50enne ha riportato numerose fratture nel corpo, causate dalla violenza inflitta da un ospite fuggitivo. Si tratterebbe, questo, di un tunisino che però ha fatto perdere le sue tracce.
“Purtroppo – spiega il consigliere dell’opposizione del comune di Agrigento Pino La Rosa – un problema sociale è diventato fonte di guadagno per molte famiglie spesso con un unico reddito: che è quello che proviene dai centri di accoglienza”.
Per La Rosa dietro a tutto questo c’è di tutto: “dallo sfruttamento, alla prostituzione, alla vendita degli organi, fino alla manovalanza per la mafia e per lo spaccio. Se vai in Tunisia con una barca, ti sparano a vista. Chi sbarca qui nelle province di Agrigento è clandestino. Noi siciliani non siamo razzisti ma è il momento che la politica affronti seriamente questo problema”.
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