Turingia – La Lager attitude non abbandona mai i tedeschi. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Dopo l’ideona dei bottoni gialli di olocausta memoria da indossare per distinguere la razza dei vaccinati, superiore, da quella dei luridi no vax, è il turno di foto e nomi dei dipendenti no vax. Stampati e apposti in bella mostra in sala mensa.
Come quei bei cadaveri di ebrei impiccati che venivano lasciati penzolare per una settimanina dai misericordiosi nazisti, a far da promemoria ai duri di comprendonio.
Siamo in Turingia, dove il capo (o kapò, decidete voi) ha affisso all’ingresso della mensa l’elenco dei dipendenti con le rispettive foto di 13 dipendenti, sui cento totali, dichiaratamente no vax. Coloro che si sono rifiutati di fare il vaccino anti Covid-19. In Germania è subito scattata la polemica, dopo che la notizia è stata riportata da “Spiegel“. Come didascalia alle foto compariva la scritta: “Finora nessuna protezione vaccinale completa” e affianco compariva un elenco con le regole specifiche riservate solo a questi lavoratori no vax.
Il lavoro rende liberi, questo si sa, ma solo se vaccinati. Piccola postilla aggiunta nel Quarto Reich.
Il kapò d’azienda non è stato da tutti apprezzato. Nei giorni successivi all’affissione dei ritratti degli untori ha ricevuto diverse minacce di morte. Un dipendente ha infatti scattato una foto a questi manifesti e pubblicandola sui social.
Der Spiegel
Intervistato dallo stesso qutidiano “Spiegel”, il kapò d’azienda si è difeso: “Abbiamo a che fare con il Coronavirusda un anno e mezzo. La legge stabilisce che possiamo trattare le persone vaccinate in modo diverso rispetto alle persone non vaccinate, ed è quello che sto facendo. Non volevamo umiliare nessuno, ma solo trovare una soluzione pragmatica. Sono tutti miei dipendenti, vaccinati e non vaccinati, e ovviamente accetto anche chi non vuole essere vaccinato. Ma nella nostra mensa, che è grande circa 50 metri quadrati, non ci deve essere più di una persona non vaccinata senza mascherina, queste sono le linee guida. Ecco perché mettiamo le foto in bacheca in formato tessera; un nome senza volto non significa nulla se non si conosce l’altra persona. Si trattava di una misura interna che ci avrebbe permesso di godere tutti di maggiori libertà. Erano tutti d’accordo, hanno tutti dato il consenso per questa soluzione”.
La soluzione finale al problema del coronavirus.
Del resto, anche i campi di sterminio nascevano per proteggere gli ariani dal pericolosissimo rischio di inquinamento del razza nordica.
“La storia insegna, ma non ha scolari” diceva Antonio Gramsci.
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