UCRAINA – Vinceremo Putin. Riconquisteremo la Crimea e il Donbass. I Russi sono incapaci. La Russia con le sanzioni subirà un collasso. E via elencando.
Ora Ursula von der Leyen dice che vinceremo la pace,. Il ché vuol dire che spartiremo la ricostruzione dell’Ucraina un business da 750 miliardi che è stato già suddiviso per aree. Con l’assegnazione all’Italia dell’Oblast del Donetsk, ossia di una zona in mano ai russi e che non tornerà sicuramente nelle mani di Kiev.
Che facciamo, noi italiani? Andiamo a dare una mano a Putin a ricostruire il Donbass?
I cialtroni con l’elmetto sono ormai approdati al ridicolo, in una situazione tragica dove il comandante in capo della guerra per procura alla Russia, giocata sulla pelle degli ucraini, è in caduta libera di consensi negli Usa e dà sempre più segni evidenti di non essere capace di intendere e di volere.
E’ ora di fare la pace
Considerando l’andamento della guerra. La Russia ogni giorno si prende un pezzo di Ucraina, sarebbe forse giunta l’ora di aprire un tavolo negoziale.
Sulle vittorie di Kiev cominciano del resto a sorgere dubbi anche negli Usa.
“La natura mutevole della guerra in Ucraina – scrive in proposito The Washington Post – ha provocato una spaccatura tra analisti e legislatori statunitensi, con alcuni che si chiedono se i funzionari americani abbiano descritto la crisi in termini eccessivamente rosei, mentre altri affermano che il governo di Kiev può vincere con più aiuto dall’Occidente”.
“Il presidente Biden – continua il WP – parlando a un vertice dei leader della NATO, ha affermato che gli Stati Uniti stanno “radunando il mondo per schierarsi con l’Ucraina” e si è impegnato a sostenere la causa “per tutto il tempo necessario”. Biden ha detto di non sapere “come andrà a finire, ma non finirà con una sconfitta russa dell’Ucraina in Ucraina”.
Gli USA riconoscono l’avanzata russa
I funzionari statunitensi, secondo il WP, riconoscono che, poiché le forze russe hanno accumulato potenza di fuoco, hanno gradualmente conquistato il territorio nell’Ucraina orientale.
“Benjamin Friedman, un direttore politico di Defence Priorities, ha affermato – scrive il WP – che l’obiettivo dichiarato dell’Ucraina di respingere le forze russe sembra “sempre più irrealistico” e che l’amministrazione Biden deve fare di più per spingere l’Ucraina a negoziare con la Russia e lottare per una soluzione politica. “Nessuno vuole che cedano territorio, o quasi nessuno vuole che cedano territorio”, ha detto Friedman, ma devi valutare la situazione onestamente e dire che stai scambiando la pace con il territorio”.
Anche le previsioni nere sulla tenuta economica della Russia si stanno rivelando una bufala.
Ora la banca Usa Jp Morgan sostiene che l’economia russa resiste meglio del previsto e si avvia ad una recessione morbida con un Pil in calo del 3,5%”.
Il Rublo gode di ottima salute
Gli indicatori economici hanno fornito, nel mese di maggio, dati molto migliori del previsto, si legge nello studio di Jp Morgan. Mentre dopo i cali iniziali, sia i consumi, sia il settore manifatturiero sembrano stabilizzarsi. Inoltre il mercato del lavoro per ora regge. La disoccupazione è anzi lievemente calata in maggio passando dal 4 al 3,9%.
A sostenere la Russia sono i giganteschi introiti che derivano dall’export delle materie prime energetiche, circa un miliardo di euro al giorno.
Anche il rublo gode di ottima salute. Dopo il crollo seguito all’invasione il rublo si è via via ripreso sino a diventare la moneta che più è cresciuta da inizio anno. Una corsa fin eccessiva, tanto da preoccupare la banca centrale russa.
Gli analisti temono una imminente recessione
Nel frattempo l’Europa sta assistendo al crescere di un’inflazione che taglieggia il potere d’acquisto degli strati più deboli della popolazione, mentre nelle ultime settimane l’attenzione del mercato ha iniziato a spostarsi dall’alta inflazione nelle economie sviluppate alla possibilità di una recessione generale.
Il mercato, secondo alcuni analisti, tende a pensare che una recessione sia imminente.
Prima che sia troppo tardi, è ora che i cialtroni depongano l’elmetto e si avvii finalmente una fase negoziale che ponga fine alla guerra e consenta all’Ucraina di ritrovare la pace e ai Paesi europei di non sprofondare in una crisi recessiva forse funzionale alle follie del Grande Reset ma, sicuramente, esiziale per il livello di vita dei popoli.
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FONTE: Ilnuovogiornalenazionale.it