Uffizi: non se ne era mai parlato tanto

Grazie alla Ferragni, gli Uffizi sono sulla bocca di tutti

uffizi

Uffizi – Uno dei miei scrittori preferiti, Oscar Wilde, nel suo capolavoro “Il Ritratto di Dorian Gray”, romanzo denso di aforismi meravigliosi che bisognerebbe leggere almeno una volta nella vita, diceva: nel bene o nel male, purché se ne parli.

Secondo me tale affermazione incarna una verità tautologica. Chi fa parlare di sé riesce sempre a primeggiare sugli altri. In maniera positiva o negativa la pubblicità fertilizza la notorietà.

E la blogger influencer cremonese Chiara Ferragni (che ha avuto il merito di rendere famoso anche il marito Fedez), di pubblicità se ne intende e parecchio. Una ragazzina che ha più di 20 milioni di seguaci in tutto il mondo, possa piacere o no, crea una forte corrente pubblicitaria.

E cosa ha fatto la Ferragni? Ha fatto un servizio fotografico (non ci crederete, ma esiste una parola italiana per il termine shooting) in uno dei musei più belli e più importanti del mondo: gli Uffizi di Firenze.

Apriti cielo! I benpensanti – questa volta bipartisan – hanno gridato allo scandalo. Come si permette questa venditrice di fumo, manco fosse un pusher, di paragonarsi e posare davanti ai capolavori botticelliani? In effetti è un po’ troppo magrolina per essere musa ispiratrice di Botticelli.

Io voglio analizzarla da un punto di vista più pragmatico. A me della Ferragni non me ne frega poi un gran che. Anzi, le dico brava perché riesce a farsi pagare milioni per indossare abiti che nemmeno possiede. Un fenomeno.

Uffizi nel nuovo millennio, in tutto il mondo

Quello che reputo fondamentale è che mai, specialmente tra i giovani e giovanissimi, si era parlato così tanto degli Uffizi. E non in Italia: nel mondo intero!

Già perché la sua foto davanti all Venere ha fatto il giro del globo in tempo reale, facendo vedere il capolavoro del quattrocentesco pittore fiorentino, a chi probabilmente non ne aveva nemmeno mai sentito parlare.

La Ferragni, facendo pubblicità a se stessa, ha fatto pubblicità agli Uffizi, a Firenze. Andando a colpire una fascia di età che altrimenti sarebbe stata totalmente digiuna da questo genere di arte. Miseri mortali!

Io da fiorentino innamorato della mia città, non posso che ringraziare anche i detrattori della ragazza: più ne parlate male e più parlate degli Uffizi. Wilde insegna.

Sono sicuro che le ragazzine stropicciate californiane, piuttosto che le spagnole o le taiwanesi (e di tutto l’orbe terraqueo), dovessero mai venire a Firenze, una capatina a farsi la foto dove se l’è fatta la Ferragni, la vorranno fare. Gli Uffizi, che nella loro vita ne hanno viste passare di tutti i generi, se ne infischieranno del motivo della visita e, fiorentinamente, ringrazieranno.

 

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