Un appello a Mattarella: Firenze non è città per studenti
Firenze, lo scorso giovedì, ha accolto Mattarella in tutta la sua bellezza ed il suo eterno fascino.
Il Presidente ha risposto sorridente all’affetto dei fiorentini
La sua visita lo ha visto, tra le altre, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi di Firenze, ateneo che ha raggiunto proprio nel 2024 le cento candeline. Un vanto del capoluogo toscano, con eccellenze nel campo delle ricerche e nelle pubblicazioni accademiche riconosciute in ogni parte del globo. Presenti negli incantevoli locali del Teatro del Maggio Musicale di Firenze le massime cariche regionali e cittadine, Eugenio Giani e Dario Nardella in primis, assieme a un folto pubblico che ha applaudito a lungo il Capo dello Stato.
Presente anche il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini in rappresentanza del Governo
Una cerimonia sobria e solenne che è stata l’occasione per far emergere il problema degli alloggi dei fuori sede a Firenze. Un gruppo di studenti della UDU, poco prima dell’arrivo del Presidente, ha provato ad esporre striscioni contro l’autonomia differenziata e per il diritto allo studio e agli alloggi, ma sono stati fermati per controlli dalla Digos.
Del problema degli alloggi agli studenti, introvabili nella città toscana, ne parla direttamente il Rettore dell’Università Alessandra Petrucci. A Firenze gli alloggi hanno prezzi insostenibili per le famiglie che devono mantenere i figli lontano da casa.
L’ondata massiccia di turisti subita in questi ultimi anni ha trasformato la maggior parte degli immobili sfitti in bed and breakfast, oppure gestiti tramite piattaforme Airbnb in locazioni brevi o brevissimi. Sostiene la tesi del rettore Petrucci, anche il rappresentante degli studenti Carlo Spadoni, chiamato a evidenziare il punto di vista dei giovani universitari. “A Firenze è difficile vivere”, afferma Spadoni. Il caro alloggi e le spese sempre più alte per il mantenimento sono un peso non di poco conto per le tante famiglie che hanno i propri figli studenti presso l’ateneo fiorentino. E molte rinunciano.
Diventa effettivamente difficile non dare ragione ai malumori dei ragazzi
I costi degli alloggi in un anno sono aumentati del 20%. Ma oltre a pagare un tetto sotto il quale vivere, vanno aggiunte anche le spese per il cibo, le bollette, i trasporti locali e di tanto in tanto qualche sfizio con gli amici.
Il Ministro Bernini, alla cerimonia, rassicura i giovani studenti. Il Governo sta mettendo in atto progetti per la realizzazione, con i finanziamenti del PNRR, di 60.000 posti letto da realizzare entro il 2026. Uno di questi dovrebbe essere la riconversione dell’ex caserma di Lupi di Toscana, i cui lavori dovrebbero essere in procinto di iniziare.
Firenze città bella ma fragile in evidente difficoltà a fare convivere turismo e ragazzi universitari
Si parla oramai di città completamente in balia dei turisti, protesa solo a colmare quella richiesta sempre più ingorda di alloggi per affitti brevi.
Non solo l’Ateneo fiorentino lancia l’allarme del problema degli alloggi. A Firenze soffrono dello stesso problema anche le Università straniere, le tante Università straniere di ogni parte del globo che hanno scelto proprio Firenze per aprire basi secondarie lontane dalle sedi dei Paesi di origine. Inoltre la città è anche sede della Università Europea, che gestisce strutture di estremo pregio e che contano migliaia fra studenti, docenti e operatori.
Un piccolo esercito di persone che ogni giorno lavorano e studiano e che danno pregio al capoluogo quale centro primario mondiale della cultura.
Ma non di sola cultura si vive
E’ necessario strutture che consentano di svolgere serenamente la propria quotidianità.
Mattarella chiude la cerimonia dal palco. Richiama illustri personaggi fiorentini come Pietro Calamandrei e Giorgio la Pira, personaggi che hanno contribuito a mantenere la centralità di Firenze nel mondo. Il suo discorso è a ampio respiro. Composto ed elegante come di addice a un uomo della sua statura.
Ma il dibattito dell’aspirazione a studiare e vivere in locali decorosi rimane, e non è di semplice e immediata risoluzione.
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