Un Murale per Alfredino Rampi. Realizzato a Roma, quartiere Garbatella. Abbiamo intervistato Stella Liberato. Ideatrice, curatrice e vera anima dell’opera.
Vorrei iniziare da una domanda molto semplice.
Chi è Stella Liberato?
Un’italiana.
Una cittadina, che è rimasta colpita e a tratti devastata dalla vicenda do Alfredo Rampi.
Ho pensato che bisognava fare qualcosa per Alfredo e penso che ancora si può fare tanto. Ciò che si fa per riscattare questo bambino non è abbastanza. Io gli dedicherei strade, piazze, scuole. Siamo tutti debitori .
La mia esperienza insegna che qualunque cittadino se vuole può fare qualcosa per i valori in cui crede.
Il progetto
Sei stata la prima a crederci ma il percorso è stato lungo. Hai incontrato molte difficoltà?
Le difficoltà sono state tantissime.
Sono partita da zero, senza avere idee chiare e precise su cosa e come fare. Non sono un’esperta del settore. In genere sono società o associazioni che realizzano progetti d steet art.
Sapevo solo che il tributo per Alfredo ci doveva essere a tutti i costi.
Un murale si sviluppa in altezza ed è il contrario del pozzo. Perciò per me era importante anche il significato e quindi un minimo riscatto per questo bambino.
Ho iniziato per step senza ben sapere come avrei realizzato lo step successivo.
Ho creato un gruppo Facebook, ho lanciato una raccolta fondi, selezionato l’artista.
Ho poi raccolto le autorizzazioni e il patrocinio del mio municipio. Infine ho individuato la parete giusta.
Quella che desse visibilità all’opera e alla storia di Alfredo Rampi.
Ci sono state persone che ti hanno aiutato anche nella realizzazione pratica dell’opera?
Assolutamente si.
Prima tra tutte Daria Galdieri, un’amica. Con cui abbiamo lavorato insieme e devo dire che quest’opera ha suggellato il legame con lei per l’intensità del progetto condivisa.
Ho ricevuto poi supporto dal mio municipio. Celere ed efficiente nel concedere le autorizzazioni e nel condividere ogni fase, sino alla cerimonia dell’inaugurazione. Il municipio ha sposato in pieno il progetto facendolo proprio.
Fondamentali i volontari
Fondamentale è stato l’aiuto del NUCLEO OPERATIVO ALFREDO RAMPI (NOAR), che mi ha mostrato cosa significa fare volontariato. I volontari del NOAR sono stati presenti sul cantiere dando tutto il supporto possibile anche con i propri mezzi e risorse.
Difatti i fondi raccolti non sono stati molti, senza il lavoro gratuito di molti, non saremmo riusciti a realizzare l’opera. Fondamentale in particolare è stato l’aiuto di Marco Palmieri vice presidente del NOAR.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno dato una mano e sono tanti.
Anche il drappo per coprire al targa ci è stato donato (grazie Marta), cosi come il servizio fotografico della cerimonia dell’inaugurazione. Andrea Semoneta ha fatto degli scatti meravigliosi.
Oltre a ricordare la figura di Alfredino, questo murales che scopo ha?
Scopo dell’opera è tramandare alle generazioni che non conoscono la storia di Alfredo.
I valori che sono emersi dall’evento, quali l’importanza della legalità (il pozzo scoperto era abusivo).
Delle competenza dato che i soccorsi non furono adeguati.
Ma anche della solidarietà, molti fornirono aiuto rischiando la propria vita, in particolare Angelo Licheri.
Inoltre l’evento è stato propulsore per la nascita della protezione civile, ma le nuove generazioni questo non lo sanno.
È giusto invece che si sappia che il sacrificio estremo di Alfredo Rampi, non è stato invano.
La profanazione
Che idea ti sei fatta del gesso di profanazione della tomba?
Preferisco non parlarne. Non vorrei fomentare degli emulatori
Temi potrebbero ripetersi gesti analoghi a quelli accaduti sulla tomba?
Mi sento di rispondere come alla domanda precedente
Quest’opera porterà avanti la memoria, ma anche la speranza di lavorare per la prevenzione di simili episodi?
Assolutamente si, occorre sempre operare con legalità e con le giuste competenze con il fine di garantire ai bambini un gioco sicuro e quindi il diritto a crescere.
L’appello a contribuire
La manutenzione di questo murales come verrà garantita?
Ecco a questo non ci ho pensato sino a che i lavori non sono terminati, però occorre porsi il problema perché è inevitabile che intemperie e decorso del tempo possano incidere sull’opera.
Al momento non ci sono risorse disponibili perché sono state tutte utilizzate per il murale pertanto spero ancora nella solidarietà degli italiani che hanno donato per realizzare il murale.
Ringrazio a questo proposito i consiglieri comunali del comune di Vinci che qualche giorno fa hanno rinunciato al proprio gettone di presenza per donare ai fini della manutenzione dell’opera.
C’è un appello che vorresti fare in questo senso?
Chiedo ancora di donare se possibile, anche poco affinché possiamo garantire l’integrità del murale nel tempo pertanto fornisco il link per donare:
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