Un nuovo lockdown si profila per l’Italia, pur non essendo giustificato dal numero di effettivi malati.
I positivi sono in percentuale vicina all’85% asintomatici o paucisintomatici ma il Governo, di concerto con le Regioni pare aver scelto la via più rigorosa.
E pericolosa.
Le regioni
Visti i dati recenti e nel tentativo di arginare la diffusione del coronavirus, alcune regioni come Lombardia e la Campania, hanno deciso di adottare misure più stringenti, con chiusure notturne.
De Luca ha affermato che si prepara a chiudere tutto per 30-40 giorni perché “non vuole vedere i camion militari pieni di bare”.
Ma già stanotte, nel primo coprifuoco, vi sono stati disordini di piazza e manifestazioni di protesta.
Proprio il sentiment del popolo italiano è sotto osservazione: non pare che tutti sarebbero pronti a subire serenamente un’altra serrata.
I disordini di Napoli
Migliaia di persone si sono radunate in Largo San Giovanni Maggiore, a Napoli, davanti alla sede dell’Università Orientale per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown. I manifestanti, autoconvocatisi sui social, hanno mostrato uno striscione con la scritta «Tu ci chiudi, tu ci paghi», attaccando il governatore campano De Luca e il Governo Conte con cori di protesta.
«A salute è a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe», recita un altro grande striscione. I manifestanti sono partiti in un corteo per le vie del centro, ma come è noto i cortei sono attualmente vietati dall’ordinanza della Regione Campania.
Sono stati segnalati disordini, anche gravi, in alcune zone della città partenopea con l’esplosione di bombe carta e l’utilizzo di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine.
Gli scenari possibili
Il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel Comitato tecnico scientifico a supporto del governo, Ranieri Guerra, nel corso di un’intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano“, commentando le chiusure notturne di regioni come la Lombardia e la Campania, le ha definite “un palliativo per non chiudere tutto”.
Secondo il professor Ranieri Guerra, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel Comitato tecnico scientifico a supporto del governo Conte, scelte come quelle intraprese a livello regionale sono dunque “un palliativo per non chiudere tutto. Servono anche per limitare l’utilizzo di alcol e altre sostanze che rilassano i freni inibitori esponendo a rischi i giovani”, ha detto nel corso di un’intervista con “Il Fatto Quotidiano“.
A proposito dell’ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato ed esteso a tutto il Paese, Guerra ha commentato senza giri di parole.
“Dobbiamo evitarlo perché provocherebbe rivolte armate. Le persone sono state sfinite dai tre mesi di lockdown. Purtroppo, poi, in estate hanno abbassato troppo la guardia incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano. Adesso bisogna, però, fare anche una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli”.
Secondo l’esperto, la situazione attuale non richiede una decisione così drastica.
“Il lockdown del Paese è una misura pesante e ha ragione il premier quando dice che non è l’Italia di marzo quella di oggi, le condizioni al di là del numero dei contagi sono diverse. E ha ragione anche sull’allineare i tre livelli amministrativi: Stato centrale, Regioni e enti locali. La capacità di decidere per aree e territori sarà sempre più fondamentale da qui in avanti”.
In ballo, ci sono anche altre problematiche.
“Possiamo chiudere a casa i ragazzi davanti alla Playstation? È doveroso bilanciare equilibri di sostenibilità sociale ed economica, perché i rischi non sono dovuti solo alla trasmissione del Covid-19: come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, oltre all’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche”, ha poi aggiunto Guerra.
Gli fa ecoFranco Locatelli (Presidente del Consiglio superiore di sanità).
“I numeri delle Terapie intensive sono ancora significativamente inferiori agli oltre 4 mila malati di inizio aprile: siamo al 25% di quel picco. Siamo in condizioni tanto migliori rispetto al pre-pandemia come numeri di posti nelle terapie intensive. Un lockdown? Avrebbe conseguenze sociali ed economiche inaccettabili”.
Intanto il Presidente Mattarella ha convocato il Consiglio supremo della Difesa
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio supremo della difesa per martedì 27 ottobre.
Il Consiglio, organo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica, ha il compito di occuparsi della difesa del Paese.
La azione del Capo dello Stato pare sinistramente puntuale.
Secondo Ilgiornale.it, nell’approfondimento di Inside Over, scopo del vertice saranno anche le conseguenze dell’emergenza coronavirus sugli equilibri strategici e di sicurezza globali.
Per la precisione Mattarella e le più alte cariche potranno discutere della possibilità di impiegare le Forze armate, e nella fattispecie l’Esercito, per garantire il rispetto del “coprifuoco” calato sui cieli di alcune regioni.
A fare parte di questo organo costituzionale anche il presidente del Consiglio dei ministri, i ministri per gli Affari esteri, dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, della Difesa e dello Sviluppo Economico e dal capo di Stato maggiore della Difesa.
A seconda delle circostanze potrebbero però partecipare alle riunioni anche i capi di stato maggiore delle Forze armate, il comandante generale dell’arma dei Carabinieri, il presidente del Consiglio di Stato, nonché ulteriori soggetti e personalità in possesso di particolari competenze in campo scientifico, industriale ed economico ed esperti in problemi militari.
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