Un occhio alternativo sulla guerra in Ucraina
Ciò che affermava già dieci anni fa il giornalista Marcello Foa, docente universitario e scrittore ed ex presidente della RAI, e cioè che la responsabilità degli scontri in Ucraina erano responsabilità degli Stati Uniti che dai primi anni degli anni duemila stanno cercando di destabilizzare la Russia, concetto che in seguito, con altre parole, è stato detto da altri scienziati della politica internazionale come il professor Orsini o importanti giornalisti come Marco Travaglio o tanti altri uomini di cultura di varie tendenze che pur non facendo parte del mainstream sono molti, oggi viene detto dal Presidente degli Stati uniti Trump, da un ministro americano come Robert Kennedy jr, dal vice presidente Vance, ma in Italia tutto l’establishment politico di Sinistra ed anche del governo Meloni, in coro con tutti i media, continuano il refrain dell’aggredito e dell’aggressore, ripetendo in modo quasi autistico
Ora, è successo che addirittura l’importante testata giornalistica statunitense, il The Hil punto di riferimento del Partito Democratico, come può essere Repubblica in Italia, giornali che usano dettare la linea politica, scrive nero su bianco che Washington ha significative colpe nella crisi ucraina e che le responsabilità non ricadono unicamente su Putin ma devono essere condivise anche con Zelenski e con Obama e Biden.
A questo punto William Shakespeare direbbe con Amleto che “C’è del marcio in Danimarca” intendendo dire in tutta Europa ed anche in Italia dove il governo di Centrodestra persegue ostinatamente l’agenda bellicista dettata da Ursula von der Leyen e dalle Sinistre italiane ed europee e in Italia da Draghi. Una linea che ha già portato il continente al disastro. Perché sappiamo che errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Ma forse non si tratta di errore ma di una imposizione di alcune forze economiche che impongono agende politiche agli Stati di ogni colore politico
Forze economiche che portano il continente alla rovina ma occultano interessi privatistici. Sembra che oltre che l’industria pubblica, in Europa sia stata privatizzata anche la politica. Sono forze liberticide che sono arrivate a sanzionare la Georgia perché le elezioni le ha vinte un candidato inviso alle stesse.
Che sono state capaci di annullare le elezioni in Romania perché anche qui le aveva vinte un altro candidato non gradito
Sono forze che come disse Marcello Foa, già dieci anni fa, usano fare golpe travestiti da rivolte popolari come avvenne in Georgia e a Euromaidan. È ora che i pochissimi uomini liberi ancora esistenti alzino la testa e la voce e soprattutto attivano l’intelligenza in senso etimologico, da leggere cogliere, la naturale predisposizione a vedere dentro, in profondità. È ora di cessare di seguire solo per sentito dire e di fidarsi di strutture tradizionali di riferimento.
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