Un polacco bellicoso

Un polacco bellicoso

Andrzej Duda è l’attuale presidente polacco, esponente del Partito Diritto e Giustizia, movimento facente parte del gruppo dei conservatori europei.

Questo gruppo è alleato a Bruxelles anche con Fratelli d’Italia, il partito del nostro premier Giorgia Meloni

Infatti Duda, in un incontro, con la politica italiana, aveva detto di avere lo stesso sistema di valori del Presidente del Consiglio italiano. In questi giorni, il politico polacco ha rilasciato dichiarazioni a dir poco sconcertanti.

Ha proposto di smantellare definitivamente il gasdotto sottomarino Nord stream 2 costruito a suo tempo per permettere un costante rifornimento in quantità di gas a prezzi politici dalla Russia verso la Germania e l’Europa.

Il gigantesco e costosissimo gasdotto, infrastruttura di proprietà russa e tedesca, fu gravemente danneggiato da un attentato terroristico rimasto impunito

Infatti il gasdotto era di proprietà anche della Germania, il maggior fornitore europeo di armi a Kiev.

La ragionevole richiesta russa di indagine al consiglio di sicurezza dell’ONU fu respinta in modo omertoso dai rappresentanti occidentali

Il presidente Duda ha specificato a chiare note che il gasdotto non dovrebbe mai più essere ripristinato nemmeno se Germania e Ucraina dovessero raggiungere in un futuro un accordo di pace.

Alla BBC, Duda ha ribadito che i flussi di gas (a buon prezzo NdR) tra Europa occidentale e Russia “Non dovrebbero mai essere ripristinati”

Qui non esiste più il pretesto dello stato di guerra che attualmente viene sfruttato, o la scusa dell’aggressione perché il presidente polacco parla di un eventuale futuro in cui una pace sembra essere stata ripristinata.

L’uomo politico sembra voler perpetuare e rendere perenne lo stato di conflittualità e non si comprende se per odio unicamente verso la Russia o anche nei confronti della Germania, se non dell’intera Europa.

La Polonia vorrebbe rendere eterna questa guerra o perlomeno le due conseguenze

Questo Paese si comporta negli equilibri europei come fosse un agente perturbante o perennemente destabilizzante.

Per conto di chi, Varsavia, sta conducendo questa operazione?

Quali ambienti o vertici economici se non politici sono i suggeritori?

Dopo aver udito queste parole, a chiunque sorgerebbe qualche dubbio a proposito anche della parallela frenetica attività di colloqui per il mondo del rappresenta attualmente del nostro governo per realizzare il fantomatico piano Mattei.

Consisterebbe nella ricerca, concordata a suo tempo, forse proprio con Duda (?) per impedire definitivamente una ripresa dei flussi di gas ad un prezzo conveniente dalla Russia verso l’Europa.

Ricordiamo che la crisi dell’industria tedesca deriva proprio dall’interruzione di questo flusso energetico a buon mercato che influisce sui prezzi dei manufatti tedeschi e che è causa del rallentamento di questo polo industriale

Chiaro che la recessione tedesca danneggia direttamente l’Italia perché la Val padana in gran parte è l’indotto del polo industriale centroeuropeo, come altre aree europee, la Boemia, la Slovacchia ed altri Paesi.

Tornando al cosiddetto piano Mattei, sembra che l’Italia finga di ignorare.che Enrico Mattei cercava fonti energetiche economiche e per questo prese contatti anche coi russi prima che una mano assassina gli impedisse di partire.

Mattei non escludeva per ragioni ideologiche o di schieramento politico nessun potenziale fornitore e la Galileo Galilei fiorentina, acquista dall’ENI, si tempi di La Pira, anche in seguito, produrrà turbine per gli il oleodotti che attraversano la Russia e tutta l’Unione Sovietica

In questi tempi di tribolazione europea e in questi frangenti e sospetti di torbidi finanziari, l’opposizione al governo, non ha altro da dire, come ha detto, che la Meloni deve fare una dichiarazione formale di antifascismo.

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