Nel voto amministrativo va considerato soprattutto che la forte connotazione improntata al sistema maggioritario, dove si vota la persona, dà una caratterizzazione molto differente dal voto politico proporzionalizzato da ormai 16 anni. La forza di un amministratore trascende molto spesso la forza dei partiti politici che lo sostengono.
Sono fermamente convinto, e me ne danno ragione tutti i sondaggi, che il centro-destra abbia una netta maggioranza nel paese. Ma gli stessi sondaggi che incoronavano il centro-destra qualche settimana fa come maggiore schieramento politico del paese sottolineavano la difficoltà di quest’ultimo alle elezioni amministrative.
L’alto tasso di astensionismo non sorride ad alcuna forza politica. La crisi della fiducia nei partiti è generalizzata.
Inoltre bisogna guardare in maniera serena e corretta il pessimo risultato del MoVimento Cinque Stelle. Governava fino a ieri Torino e Roma ed adesso ha perso la capitale d’Italia e una delle città più significative per l’industria italiana.
Nel caso di Roma la raggi ha un risultato migliore semplicemente per rapporto di liste civiche in supporto. Mentre oggi i pentastellati si rivelano inconsistenti quando vanno in collezione da percentuali, e non più in grado di andare da soli. Quello che tre anni fa era il maggior partito italiano è totalmente ridimensionato ad un ruolo secondario.
Poi il centro-sinistra non fa nulla di nuovo poiché non effettua alcuna conquista. In quanto Napoli, Bologna e Milano le amministrava in precedenza. Successivamente ai ballottaggi i suoi eventuali trionfi riguarderebbero una semplice accaparrarsi città vestite precedentemente dai pentastellati. Quindi i loro alleati in un’ipotetica coalizione alternativa al centro-destra.
Il centro-destra
Il centrodestra riconquista la Calabria, si attesta bene a Trieste e sicuramente fa un risultato significativo a Torino.
C’è però ovviamente un discorso più profondo da fare riguardo il metodo di selezione dei candidati alle elezioni amministrative, da parte del centrodestra. Che fa una lettura meramente politica del voto non coglie quello proprio che è l’elemento essenziale e portante l’esito elettorale di ieri: l’importanza di scegliere candidati amministratori credibili, e soprattutto competitivi.
Se è vero che vince la squadra e che bisogna basarsi sui programmi, è altrettanto vero che in un’elezione diretta sbagliare la figura del candidato sindaco è azzoppare e mettere in secondo piano questi due elementi.
Il centro-destra in questo senso deve aprire immediatamente una riflessione interna. Non si può essere maggioranza nel paese e perdere negli enti locali in questo modo.
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