Autolesionismo – Ha incontrato un consenso unanime, la proposta di legge presentata in Senato che modifica il codice penale sui reati di istigazione alla violenza, all’autolesionismo e al suicidio.
Presto arriverà alla Camera. A Simone Pillon, primo firmatario della proposta di legge, abbiamo rivolto alcune domande per saperne di più.
Senatore Pillon, cosa prevede nello specifico questa proposta di legge?
«Introduce il delitto di istigazione all’autolesionismo. Perché fino ad oggi c’era l’istigazione a delinquere, l’istigazione al suicidio, ma non c’era l’istigazione all’autolesionismo. Quindi molte condotte di gente che andava sui social e istigava i ragazzini a farsi tagli o a tentare di soffocarsi ecc., erano condotte di autolesionismo che non riuscivano ad essere punite. Quindi questa è la prima norma che abbiamo inserito. Poi ne abbiamo inserita un’altra che va a punire anche chi diffonde queste istigazioni: quindi ad esempio, un video su Tik Tok in cui si spinge i ragazzini a procurarsi delle lesioni, in questo caso viene punito anche chi lo passa.
Nuovo Reato
Ora abbiamo introdotto una norma per cui queste condotte sono considerate reato anche se sono commesse all’estero, cosa che non è automatica. Cioè per avere la punibilità di reati commessi all’estero, oggi sono necessari alcuni passaggi e per alcuni reati non è nemmeno previsti che vengano puniti. Invece questa condotta sarà sempre punibile anche se condotta all’estero. Poi abbiamo previsto una procedura che dev’essere immediata o comunque condotta in tempi brevissimi, per cui la persona che riceve questi filmati o queste istigazioni, può chiedere o, se è minorenne, lo possono chiedere i suoi genitori, l’immediata cancellazione del video dalla piattaforma web e se ciò non accade, ci sono delle conseguenze per i gestori delle piattaforme».
Un ddl di cui Lei è il primo firmatario, che riscontro ha avuto in Senato?
«Il primo firmatario sono io, poi ci sono anche firme di altri esponenti. C’è la firma di Fratelli d’Italia con Isabella Rauti, di Forza Italia con Licia Ronzulli, ma è stato firmato anche dai Cinque Stelle».
Il ddl è stato approvato all’unanimità, si tratta dunque di una vera emergenza, i dati confermano questo?
«Sì è un fenomeno che ha raggiunto livelli di emergenza dovuto al lockdown, all’uso dei social, dei computer dei device e ha visto da parte dei minori un incremento enorme. Il 96% dei genitori è ignaro che i figli partecipino a certe sfide che spesso costano la vita ai ragazzi, sui social. Un ragazzino su quattro tra gli 11 e i 14 anni ha visto intenzionalmente immagini di ragazzini e ragazzine che si auto procurano ferite. L’80% dei giovani che hanno condotte di autolesionismo hanno trovato le informazioni sul web. Il 18% degli adolescenti da 11 a 13 anni praticano l’autolesionismo a causa del web. L’età media in cui i ragazzini cominciano a praticarsi ferite è di 12.8 anni.
Lockdown deleterio
Da ottobre 2020 ad oggi abbiamo avuto un + 30% di ricoveri psichiatrici per atti di autolesionismo da parte di minori e per tentati suicidi. Solo al Bambin Gesù di Roma c’è stato un incremento del 65% di ricoveri per tentato suicidio o per autolesionismo».
Di Manuela Antonacci
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