Ursula nel bunker

Ursula von Leyen

Ursula von Leyen

Ursula nel bunker

Come un suo tristemente noto compatriota, Ursula Von der Leyen si è rinchiusa nel bunker chiamando a raccolta le proprie armate (Popolari, Socialisti e Verdi) uscite malconcie dalle elezioni europee.

E subito si è messa all’opera immaginando offensive dalle magnifiche sorti su Ucraina, Green e LGBT

Tutte destinate ad infrangersi sulla dura realtà dell’economia e dei cambiamenti geopolitici, ma il cui costo graverà purtroppo sui cittadini delle varie Nazioni europee. La elezione della immarcescibile Ursula, con tutte le conseguenze che ne derivano, è la plastica rappresentazione della ostile diffidenza dell’Unione Europea verso le aspettative dei popoli d’Europa.

Il cui voto o la cui voce non devono condizionare e limitare provvedimenti o decisioni dettate alla Presidente e alla sua Commissione dai poteri forti della finanza internazionale.

Perché questa Unione Europea non ha nulla a che vedere con l’Europa sognata dai padri fondatori

Essa ha infatti rinunciato alla politica, capace di federare gli Stati, per privilegiare il mercato. Che, da strumento, è diventato l’unico fine della costruzione di una identità sovranazionale. Col risultato di rimuovere ogni tematica sociale e di appaltare l’intera politica estera ad un’alleanza militare qual’è la NATO. Beh, non c’è da stare allegri. Né tantomeno da congratularsi con la baronessa tedesca. Eppure dalla Sinistra è tutto uno squittìo soddisfatto e un esaltato compiacimento: la temuta avanzata dei Conservatori è stata frenata, il loro voto non serve.

E già garriscono al vento le bandiere dell’antifascimo di maniera, con grida di evviva per la mitica Ursula

Dove ridicolo ed ignoranza si sommano, dando vita ad un pensiero unico per il quale criticare la Von der Leyen equivale a criticare l’Europa. Eh già, perché il giochino è sempre quello: identificare l’Europa con l’Unione Europea e quest’ultima con la sua ineffabile Presidente. Demonizzando chi la pensa diversamente. Come l’Ungherese Orban, minacciato addirittura di espulsione per aver tentato una missione di pace per l’Ucraina. Minacce che hanno ricevuto il plauso dei tradizionali portatori della bandiera della Pace!

Il che la dice lunga sulla miseria morale degli esponenti della Unione Europea e sullo stato comatoso di certa opinione pubblica

C’è poi chi, tra gli astuti commentatori politici, critica la Meloni per aver votato contro Von der Leyen (in coerenza peraltro con quanto dichiarato in campagna elettorale), imputandogli di essere diventata irrilevante e di aver marginalizzato l’Italia. Due bischerate in una solo frase. Perché Meloni sarebbe diventata davvero irrilevante qualora avesse votato assieme alla Sinistra, che già garantiva di suo i voti necessari alla Von der Leyen. E perché l’Italia, per storia ed economia non può certo essere marginalizzata -né tantomeno isolata- da simili votazioni del Parlamento Europeo. Sono tutte polemiche futili ed inutili che, come un fastidioso rumore, fanno da sfondo all’ incomprensione della realtà. Resta il fatto che il vero problema politico è rappresentato da una Sinistra che ha abdicato alle proprie idealità e vocazioni sociali per abbracciare la causa di un europeismo i cui protagonisti non sono i popoli d’Europa bensì i poteri oscuri di Wall Street e della City londinese.

Un finto europeismo quindi, che confonde deliberatamente Europa e Unione Europea, e che si trasforma in un ideologismo sostitutivo del Comunismo e del Socialismo di un tempo, entrambi naufragati all’orizzonte dell’avvenire

E la cosa grave sul piano etico (se mai ciò può ancora interessare a qualcuno) è che la Sinistra ha piena consapevolezza dell’impostura rappresentata dal suo nuovo ideologismo.

Leggi anche: Analisi del ballottaggio a Firenze

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version