Bambini – Non avrei mai creduto nel corso della mia vita di trovarmi a discorrere in merito alla campagna vaccinale, con spirito critico. Non lo avrei mai creduto, perché sono sempre stato un sostenitore dell’utilità dei vaccini. E non lo avrei mai creduto perché ho sempre pensato che, pur nel rapporto rischi e benefici, la campagna vaccinale sulla popolazione adulta fosse utile ed importante, per uscire da questa pandemia.
Però ho visto anche le cose da un altro punto di vista. Ci sono stati degli errori molto chiari.
Ho visto dei punti di vista unilaterali. E degli approcci dogmatici non degni di governi lungimiranti che dovrebbero confrontarsi con la realtà.
Non ho visto l’umiltà di capire che la strategia nel contrastare un qualcosa di nuovo, va per forza di cose valutata ed adattata a seconda dei risultati che si ottengono sul campo. Non ci possono essere certezze a priori. Lo dico fidando nella scienza.
Il dubbio fa parte del miglioramento
È proprio il dubbio che deve guidare l’azione. Non la certezza dogmatica di avere sempre la risposta giusta.
I progressi della scienza e nell’umanità li hanno portati proprio coloro che dubitavano delle certezze. Altrimenti crederemmo ancora che la terra sia piatta, e che il sangue non possa circolare.
Non è giusto tacere davanti a quelle che, in precedenti articoli, ho chiamato compressioni dei diritti civili. Devo ammettere il mio errore. Ho sbagliato. Non sono stato intellettualmente corretto.
Qui non si tratta di compressioni; qui si tratta di negazioni, di repressione di ghettizzazione. Il Green pass non è la panacea di tutti i problemi.
Siamo stati tranquilli dell’efficacia dei vaccini e del Green pass al punto tale che abbiamo sottovalutato l’importanza dei dispositivi di protezione individuale. Tanto da avere solo da oggi un decreto che impone le mascherine all’aperto in tutto il paese.
È mancato il coordinamento, si è puntato sulla campagna vaccinale inefficace da sola e si è scordato di portare avanti le necessarie prudenze.
I bambini no!
Ora arriva la prospettiva di vaccinare in massa i bambini. Mettere le mani sui bambini. A quale scopo? Sento il dovere di essere dubbioso.
I piccoli possono superare la malattia meglio di tutti gli altri, a detta quasi unanime. Un bambino che contrae il covid incorre in molti meno rischi di un adulto.
Certo può essere un veicolo di contagio. Ma io preferirei mille volte sacrificare me stesso che un solo bambino. Anche perché ogni civiltà si basa sui nuovi nati, e sui giovani.
Allora chiediamoci i vantaggi nel somministrare vaccini sperimentali, sui cui effetti collaterali a lungo termine le case farmaceutiche si rifiutano di dare una risposta certa fino a termine della sperimentazione, nella maggior parte di casi nel 2024.
Ecco perché non capisco il richiamo di Mattarella ai giornalisti che invece stanno facendo il loro dovere nel consentire, e spesso lo fanno anche troppo timidamente, il confronto.
Io sono convinto dell’efficacia dei sieri.
Ma ammettiamo per assurdo, visto che non lo scrivono, che questi provochino danni gravi come ad esempio il cancro, malattie genetiche o qualunque altra cosa. Fin quando la sperimentazione non sarà terminata non si potrà esserne certi.
A quel punto quando lo avremo iniettato a milioni di bambini, come riusciremo a riparare al danno? Dei bambini che magari avrebbero superato agevolmente la malattia, rischieranno molto peggio. In questo caso i pro rischiano largamente di esseri inferiori ai contro.
Bisogna bilanciare bene le scelte! Soprattutto in una società come la nostra, priva degli adeguati numeri di nuovi nati, in crisi demograficamente, le decisioni vanno prese sempre in favore nel supremo interesse di chi dobbiamo tutelare.
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