Vaccini a Careggi stamattina tra un tripudio di sirene e scortati dall’esercito.
Presenti Giani e Nardella ad accogliere la magica scatola Pfizer.
Ma la scatola, blu come si conviene al prodotto per eccellenza della casa farmaceutica, che ha risollevato le speranze di milioni di uomini, era anonima.
Uno scatolone
Dentro uno scatolone anonimo, come una consegna di cassette porno d’altri tempi, sono arrivati i vaccini Anti Covid, in braccio ad un militare.
Tale era il calore dell’accoglienza, che non pareva nemmeno che la scatola bruciasse con i suoi -70 gradi.
Certo, la paura che dentro ci fosse un mattone, in stile videoregistratore comprato in autogrill, era palpabile.
Qualche dubbio è sorto, subito fugato.
In verità non c’era da sbagliarsi.
La scritta a pennarello “Toscana“, vergata di pugno da Speranza in persona, con grafia incerta ma apparentemente uniforme, era inequivocabile.
Peraltro pare che il Ministro avesse usato gli stessi pastelli usati per colorare le regioni. In tempi grami non si butta via nulla.
Giani deluso
Il presidente della regione Eugenio Giani, insieme al sindaco Nardella, è arrivato con le migliori intenzioni.
È giunto digiuno come si conviene ad una visita mattutina all’ospedale, pregustando la colazione offerta.
Fremeva durante la cerimonia dell’iniezione, cercando con gli occhi il tavolo imbandito.
E invece nulla.
Le prime 620 dosi destinate alla Toscana sono arrivate alla farmacia dell’ospedale universitario di Careggi.
Ma nella scatola di Briosce e pizzette nemmeno l’ombra.
Solo una pantomima di propaganda
“Il primo giorno della rinascita. Per Firenze, per l’Italia, per l’Europa” ha detto il sindaco, Dario Nardella, gonfiando il petto d’orgoglio. E per l’America pare gli sia sfuggito.
La banda militare alla sua ultima parola si è fatta prendere la mano, e ha intonato l’inno Usa.
Al partire in sottofondo dell’inno Stars and Stripes, Eugenione si è commosso chiamando il compagno Dario, “Kamala Kamala”
Poi si è ricordato di avere, sì, la stessa presenza e statura politica di Biden, ma che non si insedierà alla Casa Bianca.
Non ha abbastanza influenza. (Ma tanto c’è il vaccino no?)
Niente buffet nemmeno in quell’occasione, comunque,pare: ordine di Greta, che annovera i catering ai primi posti dell’origine dei cambiamenti climatici.
Washington si adeguerà, per intanto in Viale Morgagni, tra lo stridore della Tramvia in curva, si è consumato il rito pagano dell’iniezione epocale.
Tutto da copione, spalla sinistra scoperta, mai la destra mi raccomando, pare abbia detto il signor Pfizer in persona. Applauso al fine corsa dello stantuffo e cerottino di Hello Kitty.
Al cospetto dell’assessore alla sanità, Simone Bezzini, a Careggi le prime ad essere vaccinate sono state due infermiere, Simona Bausi ed Elena Berti.
Che hanno ostentato sicumera e riconoscenza, mentre nei loro occhi sopra la mascherina, correva un velo di consapevolezza di essere tra le prime ad avere nelle vene questo portento della scienza.
Che le porterà, dopo un mese dal richiamo, salvo varianti e mutazioni, ad avere ben due mesi assicurati di immunità dal Virus.
Beh, assicurati..forse, via.
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