Vaccini e pompini, bordello offre un buono di 30 euro per chi si vaccina

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Bordello – Raggiungere l’immunità di gregge è l’obiettivo di tutte le nazioni. Nei mesi dall’uscita del vaccino sono state tante le iniziative lanciate per provare a convincere le persone a farlo. Addirittura degli stati americani si sono spinti a lanciare una lotteria con premi milionari. A Vienna, forse, si è giunti all’ultima frontiera della persuasione toccando un tasto molto “sensibile”.

Il bordello “Funpalast” ha organizzato nei suoi locali quella che ha chiamato la “lunga notte del vaccino”. Un’occasione unica per chi deciderà di vaccinarsi vista la ricompensa. Ogni persona che si farà iniettare il siero anti-Covid riceverà in omaggio un buono da 30 euro da spendere all’interno del locale.

La notizia ha fatto il giro d’Europa grazie alla rivelazione del quotidiano Kurier che l’ha riportata. A batterla in Italia è stata l’agenzia Ansa. Un ottimo metodo di persuasione per provare ad arrivare ai cittadini che ancora mostrano ritrosia nei confronti del vaccino. In questo caso, però, i volontari dovrebbero superare la ritrosia dei propri partner non certo entusiasti di vederli entrare in un locale di appuntamenti. Ma al “Funpalast” hanno pensato proprio a tutto. In caso di partner gelosi compreso nel pacchetto c’è anche la scusa da dire a casa.

Il calo del 50%

A spiegarla è stata proprio il titolare del locale. Secondo Cristoph Lielacher la spiegazione più plausibile è quella di dire di essere stati vaccinati dopo aver visto il monumento di Gustav Klimt. Si trova, infatti, nelle vicinanze del locale un monumento dedicato al grande pittore austriaco. In questo modo verrebbe anche “nobilitata” dall’arte la decisione di vaccinarsi. L’iniziativa del locale austriaco ha logicamente anche un interesse commerciale. In particolare l’obiettivo dei proprietari è quello di rivolgersi agli stranieri che rappresentano la gran parte della loro clientela.

Dall’inizio della pandemia il locale ha visto tagliati di circa la metà i propri introiti. Una vera e propria sciagura per le proprie casse a cui difficilmente riescono a porre un argine nonostante la ripresa in vari settori. Non quello in cui operano in cui la paura del contagio è ancora molto diffusa. Provare a riavvicinare i clienti al locale con iniziative del genere sperano sia uno degli strumenti per far ripartire l’attività. Un modo di ricominciare dando anche un contributo “sociale”.

da https://www.today.it

 

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