Vendemmia 2018: 52 milioni di ettolitri e vini di qualità

Tramonto in vigna

Tramonto in vigna

Con la vendemmia 2018 l’Italia del vino torna nella media di raccolta, dopo una annata 2017 caratterizzata dai numeri più bassi degli ultimi 50 anni. Già a fine luglio le previsioni di Assoenologi indicavano una produzione di vino e mosto superiore di circa 10 milioni di ettolitri rispetto al 2017. Previsioni corrette poi dalle ultime stime dell’Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo, che registrano un totale definitivo di 52.600.000 ettolitri, quantitativo superiore di circa il 24% rispetto allo scorso anno.1

A vendemmia oramai conclusa nella quasi totalità del territorio, anche Coldiretti conferma che la produzione raggiungerà i 50 milioni di ettolitri. Il risultato, osserva l’associazione degli agricoltori, è “in linea con la media dell’ultimo decennio” e “garantisce all’Italia il primato mondiale davanti alla Francia, dove la produzione dovrebbe aggirarsi sui 46 milioni di ettolitri ed alla Spagna, che sale al secondo posto con 47 milioni di ettolitri“. Dunque, nonostante il clima, che anche quest anno s’è messo di mezzo per rendere le cose più difficili ai viticoltori, la raccolta si annuncia buona, non solo quantitativamente ma anche qualitativamente, con punte di eccellenza al Nord. 

In controtendenza invece molte zone nel Sud Italia, dove le violente piogge e grandinate di agosto hanno costretto alcuni territori a chiedere lo stato di calamità naturale, scoraggiando molti viticoltori a principiare la raccolta. Troppa pioggia e vigneti inzuppati che oltre al proliferare di Oidio e Peronospora, hanno portato gli acini letteralmente a scoppiare e marcire sulle piante. Meglio è andata invece nel Centro Italia, che l’anno scorso aveva pagato a caro prezzo la siccità e che quest anno si rialza con una produzione che torna nella norma e s’annuncia di buona qualità.

Calici di vino bianco

In ogni caso la grande incognita sempre sempre più il clima, capace oramai d’influenzare l’andamento delle annate vinicole in tutto il mondo. Un clima sempre più tropicale, caratterizzato da punte di caldo alternate a forti precipitazioni che, dando vita ad un’elevata umidità in vigna, costringe i viticoltori ad intervenire in maniera massiccia con trattamenti nel vigneto per prevenire il dilagare di malattie fungine sempre più frequenti. A farne le spese in maniera maggiore i produttori biologici, che in qualche caso si sono visti falcidiare la produzione anche del 70%.

Bene il bilancio qualitativo: la produzione di quest anno sarà destinata per oltre il 70% a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (DOC), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), e 118 vini a indicazione geografica tipica (IGT) riconosciuti in Italia, il restante 30% per i vini da tavola. Tutti ottenuti in un territorio che vanta 504 varietà di vite iscritte al registro, a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare la Penisola.2

Impegnate nella vendemmia 310.000 aziende agricole e quasi 46.000 aziende vinificatrici, su una superficie vitata di 652 mila ettari. Un’attività cruciale per l’Italia, capace di generare un fatturato complessivo di oltre 10,6 miliardi di euro e che offre opportunità di lavoro nella filiera ad un totale di circa 1,3 milioni di persone.2


1 Fonte: rilevazioni Assoenologi, disponibili qui.

2 Fonte: Coldiretti, consultabile qui.

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