VENGO ANCH’IO, NO TU NO

creazzo

VENGO ANCH’IO, NO TU NO

Il cosiddetto “campo largo”, quasi una creatura mitologica vista l’assenza di un vero progetto politico alla base, tenuto insieme dal precario collante del motto “tutti insieme contro”, si è finalmente e quasi definitivamente sciolto come neve al sole, alla prima occasione in cui l’assenza di una visione condivisa è esplosa in modo deflagrante.

Esplosioni che sono state, in verità, due e detonate a poca distanza temporale l’una dall’altra e che hanno avuto entrambe come detonatore il sedicente avvocato del popolo, Giuseppe Conte

La prima, durante le nuove nomine Rai, sulle quali l’alleanza poltronistica tra i cinque stelle e la sinistra di Fratoianni ha di fatto escluso dalle candidature nomi provenienti dai loro aspiranti alleati.

La seconda, durante la compilazione delle liste dei candidati per l’elezione del nuovo Consiglio Regionale della Liguria, sulle quali i diktat dell’ex Presidente del Consiglio hanno portato ad escludere prima il simbolo di Italia Viva e successivamente i candidati renziani a sostegno dell’Armata Brancaleone della sinistra-centro.

Una coalizione-non-coalizione che si è totalmente frantumata e che in assenza di nemici immaginari contro cui unirsi, evidenzia il vuoto pneumatico di idee e contenuti e la volontà, ognuno per conto proprio, di ritrovare posizioni di potere relativo e di poltrone da assegnare agli amici

Una deflagrazione durante la quale è stato ancora più rumoroso il silenzio della Segretaria del PD, Elly Schlein, ormai totalmente assoggettata ed in balìa degli umori e delle mire del capopolo pentastellato.

Schlein che in assenza di battaglie ideologiche, si ritrova disarmata davanti all’impossibilità di creare un progetto alternativo serio e credibile, privo di qualsivoglia base su cui costruire una proposta in grado di governare, impantanata in traballanti e fantomatici tentativi sempre e solo “contro le destre”.

Ideologie, ideologismo e slogan, distanti dalla realtà ed insufficienti alla causa.
L’inizio della fine di un progetto che vede come grande sconfitto, ed in modo quasi imbarazzante, Matteo Renzi il quale, dopo aver perso gran parte del suo partito a causa dell’ennesima e vigorosa sterzata a sinistra, e dopo essersi genuflesso e prostrato alla porta di Conte per essere accettato alla corte del campo largo che largo non è, si è ritrovato quella stessa porta sbattuta piu volte in faccia e, forse, definitivamente chiusa dopo i casi Rai e Liguria

Un’opposizione che si dimostra ancora ed unicamente di piazza e di slogan, che si dichiara unita contro fantasmi immaginari ed immaginati, ma che risulta priva di qualsiasi tipo di possibilità di risultare credibile quando si tratta di essere unita su contenuti e progetti di governo, che vadano al di là della ricerca costante di ritrovare il potere perduto.

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