Matteo Renzi ha ripreso campo con una mossa da volpe, ecco allora che si tenta di correre ai ripari. Vertice, ieri sera, al Nazareno. Tutti presenti: Zingaretti, Franceschini e i ministri Pd. C’erano anche i due capigruppo Delrio e Marcucci. Ma non si è parlato nello specifico di legge elettorale, anche se nel Pd sta sempre più prendendo piede una linea anti proporzionale e anti frammentazione (un modo elegante per mettere Matteo Renzi e la sua Italia Viva in condizioni di non nuocere tanto che al Nazareno si starebbe ragionando su un proporzionale con soglia di sbarramento alta o un sistema a doppio turno).
In tutti i presenti alla riservatissima riunione echeggiava il rischio che la deriva Renzi-Di Maio, “il voler piantare bandierine su ogni atto” alla fine logori il governo. “Sta a Conte fermare tutto questo – dicono dal Nazareno- anche perché il Pd è si il partito della responsabilità ma non possiamo accettare che su ogni atto ci sia il controcanto di Renzi e Di Maio“.
Nella sede del Pd non sono preoccupati degli effetti elettorali delle parole di Renzi anche perché nei sondaggi riservati del Nazareno Italia Viva non si schioda dal dal 3-4 %. A preoccupare il Pd è invece la tenuta del governo.”Dai problemi del Conte 1 causati dal dualismo esasperato Di Maio-Salvini siamo passati alla ricerca esasperata di visibilità da parte di Di Maio e Renzi. O il Premier ci mette mano o rischia di finire male anche il Conte 2“.
Non per niente nel Pd si guarda con sempre maggiore preoccupazione al protagonismo di alcuni politici all’interno di Talk e TG. In Transatlantico c’è la ferma convinzione che “Renzi voglia prendere il posto dei Dem come azionista di peso del governo” grazie all’ottimo rapporto instaurato da qualche tempo a questa parte con Luigi Di Maio. E i segnali in questo senso non mancano a cominciare dalle recenti parole dedicate al Ministro della Giustizia Bonafede e allo stesso leader pentastellato definito addirittura “saggio”.