Via Fani. Basta una preghiera

aldo moro

Ricorre il triste anniversario dell’uccisione di Aldo Moro e dei cinque uomini della sua scorta da parte delle Brigate Rosse. Come al solito assisteremo alle cerimonie ufficiali con tanto di deposizione di corone di fiori e di discorsi commemorativi.

E la retorica dilagherà, con toni ora solenni ora patetici, in un miscuglio di buoni sentimenti e di luoghi comuni. Peccato che questa retorica serva, da un lato, a lasciare nell’ombra ogni riflessione critica sulle ragioni di quel tragico attentato. E, dall’altro lato, a stendere il velo della dimenticanza sulle responsabilità morali e materiali di quei Brigatisti alla cui umanità si appellò invano persino il Pontefice di allora Paolo VI.

I Brigatisti che fine hanno fatto?

Ora, mentre piangiamo tutti Moro e i Poliziotti e Carabinieri caduti con lui sotto il fuoco delle mitragliatrici, proviamo a vedere che fine hanno fatto gli assassini. Dunque, attraverso varie letture, ho visto che:

Credo che ogni commento sia superfluo… E penso allora come tutto ciò ravvivi il dolore delle famiglie degli agenti caduti sotto i colpi dei terroristi. Li vorrei ricordare questi poveri servitori di uno Stato tradito dalla stessa giustizia che amministra.

Gli agenti della scorta

Si chiamavano: Oreste Leonardi (Caposcorta), Raffaele Iozzino, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi.

A loro e ad Aldo Moro vada il nostro pensiero e soprattutto la nostra preghiera. Perché basta una preghiera per ricordare.  La retorica lasciamola ai rappresentanti dello Stato dimentico di sé, ai parolai della Politica, e a chi non ha cuore.

 

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