“Ne faccio anche sei di dosi”, così il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha risposto alla domanda di un giornalista. Questi chiedeva di sapere se la Regione Campania è pronta, se fosse necessario, a somministrare la terza dose di vaccino, lo sceriffo lucano non si è certo tirato indietro.
Lo farei, ha proseguito De Luca, “per dimostrare che il vaccino è sicuro nella misura in cui sono sicuri tutti gli altri medicinali”.
Per la terza dose “organizzativamente ci stiamo già preparando – ha detto ancora – intanto perché abbiamo delle scadenze inevitabili e la prima riguarda il personale sanitario. Chi si è vaccinato a gennaio avrà ora delle difese immunitarie più basse”.
Dosi & Dosi
Vaccini a raffica insomma, per il Governatore della Campania. Quella di De Luca vuole essere un’esagerazione, dettata, a suo dire, da una sbandierata fiducia assoluta nella farmacologia. Il difetto del buon Vincenzo è proprio questo, tuttavia. Esagerare sempre. Dai “Carabinieri con il lanciafiamme” in poi, non ha avuto più freni inibitori.
Un cabarettista della politica che si sente in diritto di dire tutto ciò che gli passa per la testa, come gli passa per la testa. Ma De Luca dovrebbe sapere che il gioco è bello finché dura poco, e il suo perenne show dura da troppo tempo. Ci ha scassato, per dirla alla napoletana.
Questi vaccini sono sperimentali, con tutto ciò che questo comporta in termini di incertezze sui possibili effetti a lungo termine. Ventilare dosi a volontà come se fossero noccioline in virtù di una fideistica sottomissione alla farmacopea universale, mi pare un po’ troppo. Anche per chi, come De Luca, ha fatto del “troppo” il proprio marchio di fabbrica.
“Tutto ciò che è eccessivo non ha valore” diceva Talleyrand, ed aveva ragione. Caro Presidente.
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