Nel mondo dell’enologia si sta parlando sempre più spesso, negli ultimi tempi, di vino biodinamico, ma di che cosa si tratta esattamente?
In troppe occasioni il concetto di vino biodinamico viene confuso con quello di vino biologico, in realtà queste due denominazioni fanno riferimento a caratteristiche ben distinte.
Possiamo anticipare, comunque, che il vino biodinamico è sicuramente un vino biologico, ma non è detto che un vino biologico sia anche biodinamico.
Vino biologico e vino biodinamico: quali differenze?
Sappiamo bene che l’aggettivo biologico viene affibbiato ai prodotti realizzati con una materia prima eccellente, nonché con procedure che prevedono un massimo rispetto dell’ambiente evitando le sostanze chimiche e tutte le altre “scorciatoie” industriali.
Oggi, l’aggettivo biologico viene largamente associato agli alimenti coerenti con queste peculiarità, ma non solo: anche prodotti non commestibili, come ad esempio i saponi, possono essere biologici e venduti in quanto tali.
Il concetto di vino biodinamico va oltre ciò che contraddistingue il prodotto biologico, dal momento che tale vino è realizzato seguendo dei principi ancor più rigorosi e stringenti.
Cosa contraddistingue l’approccio biodinamico
Le produzioni biodinamiche, in sostanza, si fondano non solo sul pieno rispetto dei terreni e della loro fertilità, rinunciando in modo perentorio agli elementi chimici, ma anche su una visione d’insieme dell’ambiente, il quale viene considerato come un ecosistema.
Questo concetto è talmente profondo da abbracciare perfino il mondo dell’astronomia: si fa infatti riferimento a questa scienza per conoscere i momenti esatti in cui effettuare la raccolta, la potatura e altre operazioni.
Come si diceva, nelle produzioni biodinamiche non è ammesso alcun ricorso a elementi chimici, di qualsiasi natura essi siano, un altro caposaldo molto importante corrisponde inoltre all’impiego di due particolari sostanze, denominate cornoletame e cornosilice, le quali sono considerate ottime per accentuare la fertilità dei terreni in modo del tutto naturale, nonché per stimolare la crescita del frutto.
Delle regole molto stringenti sono rispettate, nell’agricoltura biodinamica, anche per nelle fasi di lavorazione eseguite in cantina: nel vino biodinamico, ad esempio, vengono rispettati dei limiti per quel che riguarda la presenza di solfiti di gran lunga inferiori rispetto a quelli che la normativa stabilisce a livello generale per le diverse tipologie di vino (rosso, bianco ecc.).
Vini biodinamici italiani: come riconoscerli
Se ci si chiede come si può riconoscere un vino biodinamico è utile sottolineare che esiste un apposito ente certificatore internazionale denominato Demeter; se un vino vanta tale certificazione, dunque, rientra con certezza in questa prestigiosa categoria.
In Italia le produzioni di vini biodinamici non mancano affatto, anzi negli ultimi tempi si è registrata un’importante crescita per quel che riguarda questi prodotti di pregio; è sufficiente dare un’occhiata ai migliori e-commerce di prodotti enologici per rendersene subito conto.
Non c’è davvero alcun dubbio sul fatto che i vini biodinamici siano dei prodotti di altissimo pregio, dunque sono un’autentica prima scelta per chi pretende qualità e genuinità ai massimi livelli.
Sarebbe tuttavia un errore credere che solo pochi fortunati possano permettersi di gustare vini come questi: dando un’occhiata all’offerta vini biodinamici su Green Wine, ad esempio, si può notare subito che vi sono tantissime etichette appartenenti a questa categoria di vini le quali hanno un prezzo più che accessibile.
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