VIVA LA PROPAGANDA
Non si attenua il muro contro muro tra Russia e paesi occidentali.
Lo scontro si è acuito in particolar modo dopo l’attentato al Crucus city hall, teatro nella periferia di Mosca, che ha provocato la morte di circa 140 persone e tantissimi feriti.
Il Cremlino ha puntato il dito contro Ucraina, Stati Uniti e Regno Unito, senza avere, però, prove schiaccianti, nonostante lo spietato attacco fosse stato rivendicato dall’Isis-K
Associare l’Isis, che ricordiamo aveva come obiettivo finale quello di creare un vero e proprio grande Stato Islamico in cui radunare tutti i musulmani, riportandoli a un’interpretazione “più autentica” della legge islamica (la cosiddetta sharia), alle oligarchie occulte americane, potrebbe rappresentare agli occhi della maggior parte dei cittadini occidentali un discorso da complottista. Sappiamo, però, che miliziani ceceni pro-Kiev ed Isis fossero collegati e presenti nei territori contesi tra ucraini e separatisti russi già da tanto tempo; questa collaborazione venne descritta ed evidenziata da Matteo Salvini durante un’interrogazione parlamentare presentata nel 2015.
Una considerazione a questo punto va espressa: Russia e Putin hanno cambiato il mondo, hanno apportato significative originalità dal punto di vista geopolitico, nello studio dei conflitti di potere in spazi e tempi determinati, hanno stimolato l’opinione pubblica
Al di là dei diversi convincimenti che ogni soggetto è libero di fare, è comunque sbagliato esprimere ogni frettoloso giudizio. L’inganno è parte delle strategie militari e tutti sanno che la prima vittima della guerra è la verità. La propaganda e l’inganno ci sono sempre stati, solo che oggi usano strumenti nuovi: si utilizzano cellulari, meme, youtube, Telegram, tutto quel complesso di tecniche utilizzate per indurre in chi ascolta considerazioni su ciò che sta succedendo, che siano favorevoli alle necessità di Kiev oppure a quelle di Mosca. Non importa siano vere o false. È sempre successo in tutte le guerre.
È la classica propaganda
In assoluto non potremmo mai dire che la responsabilità dell’attentato a Mosca sia stato ordito dall’Ucraina ma nemmeno che non lo sia, così come non potremmo mai asserire che la responsabilità sia in assoluto dell’Isis, al di là delle rivendicazioni fatte.
Solo il futuro renderà accessibile una verità storica che al momento presenta molte ombre.
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