Volevo morì….
Quando nel 1989 Achille Occhetto annunciò la svolta della Bolognina, cioè la fine del PCI, del comunismo che aveva battuto le strade italiane per oltre 45 anni,annunciò la nascita de ‘La Cosa.
L’oggetto indefinito nei contorni tentava di salvare in una nuova veste politica l’eredità comunista liberandola degli storici e profondi legami con l’Unione Sovietica, andata in disgrazia
Processo poi compiuto con la nascita del partito democratico della sinistra (1991)
Passo di difficile digeribilità per un popolo che prima era stato costretto a rinnegare colui a cui aveva il giorno della morte augurato ‘ gloria eterna’, il padre buono dei lavoratori Giuseppe Stalin, e ora avrebbe dovuto rinnegare( almeno formalmente ) tutta l’esperienza del comunismo delle lotte anticapitalistiche e via dicendo.
Fu deciso di tenere assemblee di chiarimento,convincimento, narrazione della novità e delle modalità di esternazione de ‘ La Cosa’
Anche dalle mie parti fu mandato il missus ‘ della direzione’ che intrattenne una assemblea gremitissima che affabulò per oltre 2 ore in un silenzio di tomba.
Alla fine neppure un applauso nè un fischio ma un gelido silenzio.
Nell’atmosfera pesante e trepidante parlò il Peppone del luogo, senatore spiccio e popolano vecchia e amatissima scuola .
Disse soltanto : ‘ Per inventarla, a Roma l’avete inventata bella. Ora speriamo che quegli altri ci credano’. Si alzò e se ne andò
Il 22/2/25 il premier Meloni in un inglese fluente e orgoglio di tutti noi sempre annaspanti in quella lingua marziana, affabulò un’assemblea di portata planetaria.
Fu applaudita da una platea stupita forse più per il bel parlare che per il buon dire.
Finita l’esibizione sul filo del rasoio dove aveva spiegato l’inspiegabile e tentato di tenere insieme con la malta del fascino dell’eloquio legno e mattone non a caso sussurrò nel più naturale dei modi ‘ Volevo morì..’
Noi anche, ma d’imbarazzo.
I suoi possono invece dire come quel Peppone di oltre 30 anni fa ‘ Inventare l’hai inventata bella . Speriamo che quegli altri ci credano…’.
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