Von der Leyen – Si riempiono la bocca, i signorotti dell’Unione Europea, di espressioni come “Green revolution”, promettendo un futuro verde in cui l’ambiente sarà rispetto da politici lungimiranti e attenti ai cambiamenti climatici. Una volta pronunciati i loro discorsi trionfali, però, ecco che i vertici Ue dimenticano in fretta ogni promessa fatta ai cittadini, tornando a vestire i panni di sempre. L’ennesima conferma, ce ne fosse ulteriore bisogno, è arrivata dallo scandalo che ha visto finire sul banco degli imputati Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea e per nulla incline a dare il buon esempio in tema di difesa del pianeta.
Il lussuoso jet privato
Von der Leyen si è presentata infatti all’ultima Cop 26, la conferenza Onu sul clima in scena a Glasgow, a bordo di un lussuoso jet privato, mezzo di trasporto considerato “nemico del clima per eccellenza” dagli ambientalisti, che da anni ormai criticano duramente chi ne fa uso. Secondo l’Organizzazione non governativa Transport & Enviroment, in una sola ora di volo un jet privato produce due tonnellate di anidride carbonica, un quarto di quella emessa da un singolo cittadino nel corso di un anno intero. Una brutta abitudine, quella di Ursula, che secondo la testata britannica The Telegraph avrebbe fatto uso di aerei personali in almeno la metà dei suoi 34 viaggi ufficiali.
Secondo quanto riportato sulle pagine de Il Giornale da Gian Micalessin, la von der Leyen avrebbe volato con un jet privato negli ultimi anni anche per coprire distanze minime, come uno spostamento da Vienna a Bratislava (capitali distanti appena 60 chilometri). Stesso copione anche di recente, nel 2020, quando per raggiungere in fretta Bruxelles da Londra la presidente della Commissione sarebbe ricorsa a un volo per prendere parte ai negoziati commerciali sulla Brexit. Distanze percorribili in maniera rapida anche in treno, per esempio. Evidentemente però la tutela del clima non sembra essere al primo posto tra gli impegni in agenda di Ursula.
Von der Leyene & Co.
Il portavoce ufficiale di von der Leyen, Eric Mamer, è subito sceso in campo per tentare di difendere la presidente della Commissione: “Usiamo i voli solo quando strettamente necessario, Ursula prende il treno ogni volta che può”. Parole che, visti i tanti precedenti, non sono però riuscite a placare le polemiche, con gli ambientalisti imbufaliti dopo che già in passato altri illustri esponenti dell’Ue erano scivolati sulla stessa buccia di banana. E che un secondo interrogativo, forse ancora più inquietante, sorto poco dopo: quanti dei nostri soldi vengono spesi dall’Ue per permettere a von der Leyene e colleghi di volare in giro per il mondo? Forse è meglio non provare nemmeno a darsi una risposta.
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