Recensione film: Wolf Warrior 2
L’agente speciale Leng viene esonerato dal servizio militare cinese per non aver ubbidito a degli ordini che andavano contro la sua morale.
Trasferito in Africa, svolge il ruolo di agente a protezione dei mercantili, ma inaspettatamente si trova coinvolto nella guerra civile che sta destabilizzando il paese.
Toccherà a lui, che non ha vincoli burocratici, ad offrirsi volontario nella missione suicida di salvare un importante dottore cinese che opera nel suolo africano.
Ad interpretare e dirigere questo “rambo” cinese è l’attore Wu Jing , vero e proprio mattatore.
Produzione Cinese uscita nel 2017, ha destato la mia attenzione per le pregevoli critiche ricevute e per l’incasso stratosferico dei botteghini asiatici: 600 milioni di dollari.
Fin dai primi minuti si capisce che il film è altamente spettacolare e che non si è badato a spese ma la qualità video, e di ripresa, non è pregevole e si denota una certa carenza di stile.
In Wolf Warrior 2, oltre alle immagini, anche la recitazione lascia prettamente a desiderare.
Siamo di fronte ad un film d’azione e l’interpretazione non è certamente l’aspetto principale da giudicare ma in questo caso la differenza con le altre produzioni occidentali si nota moltissimo.
Di pregevole ci sono due aspetti: la faccia super simpatica del protagonista, e l’elevato ritmo.
Sparatorie cruente, mosse di karate, inseguimenti ed anche un entusiasmante combattimento tra carri armati, l’agente Leng è veramente inarrestabile, un “uno contro tutti” che ricorda le vecchie pellicola anni 90.
Stallone e Van Damme si rivedranno facilmente in questa pellicola.
Adesso il nostro cinema non crede molto in questo genere “uno contro tutti” ma in Asia ancora funziona.
Personalmente non mi ha catturato e da amante del genere ritengo che sia stato molto sopravalutato. Non sufficiente.
VOTO:5
LEGGI ANCHE: https://www.adhocnews.it/recensione-fumetto-dylan-e-batman/